Gilardoni ha da sempre avuto a cuore il settore dei beni culturali, nata da una passione del nostro Arturo Gilardoni, che già 50 anni fa, negli anni Settanta progettò un impianto studiato appositamente per questo tipo di indagini, l’ART GIL.
Durante questi anni la tecnica dei Raggi X trova applicazione in diversi campi accompagnando lo sviluppo e le necessità della società e del mondo.

Siamo un’azienda molto legata al nostro territorio, quando siamo venuti a conoscenza di quest’opera, il “Ritratto di Lecco”, abbiamo proposto ai proprietari di avvalersi della nostra tecnologia. Nella speranza di poter essere di supporto alle numerose analisi e ai tanti studi che si stanno già compiendo.

Abbiamo voluto sperimentare anche delle analisi innovative e per così dire rivoluzionarie per l’ambito artistico, come l’analisi multi energetica.

Concretamente abbiamo eseguito una “tomografia” (simile ad una TAC),una ricostruzione tridimensionale ai Raggi X utilizzando un tomografo a microfuoco. Per quanto riguarda i raggi X possiamo definirlo uno studio molto approfondito e un approccio del tutto rivoluzionario, vista la natura del manufatto in questione.

Il disegno viene esposto ai Raggi X  per acquisire immagini (più di mille) a vari angoli in modo da ricostruire l’immagine tridimensionale. Lavorando ad altissima risoluzione con moltissime proiezioni, la sola fase di acquisizione richiede circa un’ora e mezza:

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E’ una sfida anche per noi: non lo abbiamo mai fatto e siamo contenti di poterci provare

– DB-

Nel corso della giornata, abbiamo avuto il piacere di conoscere e confrontarci con il prof. Rolando Bellini, storico dell’arte, grande intenditore e appassionato di Michelangelo e Leonardo. Da un anno sta portando avanti uno studio approfondito sul Ritratto di Lecco per capire se, effettivamente, possa essere attribuito a Leonardo Da Vinci.

Il prof Bellini ci spiega: “Sicuramente ci auguriamo che queste ulteriori analisi possano consentire di allungare lo sguardo su quest’opera permettendoci di scoprire qualche elemento indiziario. Siamo certi che si tratti della cerchia di Leonardo, questo è sicuro e accertato anche da altri studiosi, ma a questo punto bisogna tirar fuori un nome. Il problema è proprio questo: quale nome è più plausibile e come lo propongo? Questa plausibilità si ricava attraverso soluzioni che devono arrivare dall’opera”.

Grazie a queste nuove analisi forse potremmo vedere qualcosa che non abbiamo ancora visto e che l’occhio umano non può vedere. 

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Leonardo è questo, ecco perché è così affascinante.

-RB-

Raggi X per l’arte: controlli non distruttivi

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