Daniel Bonazzi è uno studente di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano arrivato in Gilardoni per un tirocinio curriculare inerente al suo percorso di Laurea Triennale.

Di seguito riportiamo l’intervista tenutasi durante un incontro di monitoraggio con le Risorse Umane:

Ciao Daniel, siamo entrati ormai nella seconda parte del tuo percorso di stage. Sei soddisfatto?
Decisamente si, sono stati mesi intensi: per la prima volta mi sono avvicinato al mondo del lavoro quindi non conoscevo bene i ritmi di un’azienda, poi il periodo è stato eccezionale per tutti vista l’emergenza sanitaria che ha colto di sorpresa ogni realtà.
Però sono decisamente soddisfatto perché ho imparato molto ed è stimolante il fatto che abbia ancora molto da imparare.

A colloquio ci hai anche detto che eri indeciso rispetto al tuo futuro: vedevi tante strade percorribili ma dovevi sceglierne una e da lì cominciare. Sei soddisfatto del percorso che hai iniziato?
Il percorso che ho iniziato come Tecnico commerciale penso sia un ottimo punto di partenza per poter capire cosa mi piace veramente: è una mansione davvero varia e ampia, che mi permette di mettermi in gioco in più settori, da quello tecnico a quello commerciale, spaziando tra attività di vario tipo che riguardando l’intero processo produttivo aziendale, interfacciandomi con molte figure differenti.
Quindi direi di sì, posso ritenermi soddisfatto.

Qual è l’apprendimento più grande di questi mesi?
Sicuramente avere la possibilità di entrare nel vivo della vita aziendale: non è un aspetto scontato per un ragazzo che non ha ancora concluso gli studi, a maggior ragione in un anno di difficoltà a livello mondiale per la situazione sanitaria che ci coinvolge.
Gilardoni poi è un’azienda di un certo calibro, rinomata e all’avanguardia e questa esperienza mi sta consentendo di apprendere molto sui meccanismi che regolano le realtà di questo tipo.
Penso quindi di essere cresciuto molto sia dal punto di vista professionale che umano.

E la soddisfazione maggiore?
La soddisfazione maggiore è l’aver intrapreso un percorso lavorativo strettamente correlato alla tipologia di studi che ho affrontato.
Per quanto riguarda invece il progetto che mi ha dato più soddisfazione è il TRS BREVA: ho seguito in maniera attiva la parte di documentazione di questo nuovo e sofisticato sistema di movimentazione automatica delle vaschette aeroportuali, che riduce tempi e contatti aumentando invece la sicurezza. E’ un prodotto innovativo, progettato e realizzato durante la pandemia con lo scopo di ridurre il più possibile i contatti tra passeggeri e con il personale aeroportuale: credo che con questa idea Gilardoni abbia saputo trarre del positivo da questa situazione mondiale complessa.

Tanti tuoi coetanei hanno preferito scegliere un esame aggiuntivo, invece che un percorso in azienda, che di sicuro ti ha richiesto parecchio tempo ed energie… Rifaresti la stessa scelta? Perché?
Rifarei assolutamente la stessa scelta: mi sono reso conto nel procedere del mio stage che questo tipo di attività mi ha permesso di toccare con mano tutto ciò che prima vedevo solo sui libri e di comprenderlo a fondo.
Certo va detto che una solida base teorica come quella fornitami dall’Università è risultata fondamentale per poter affrontare tutte le tipologie di attività a cui mi sono dedicato ma secondo me un’esperienza di questo genere insegna decisamente di più che un singolo esame al Politecnico.
Tempo ed energie ben spese!

E se ti chiedessi ora cosa ti aspetti nel tuo futuro? Pensando sia ai prossimi mesi sia magari guardando un po’ più lontano…
Imparare: ecco cosa mi aspetto nel mio immediato futuro; continuare ad imparare ciò che sto già facendo e raggiungere la totale, o quasi, indipendenza dal punto di vista lavorativo.
Pensando invece a lungo termine, le possibilità che ho davanti sono infinite ma rimanere in una realtà aziendale come quella in cui mi trovo è attualmente tra le mie priorità, magari avendo in futuro la possibilità di spaziare tra ruoli diversi.

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