Mercoledì 24 maggio si è concluso il percorso formativo al Gil Institute per il team studentesco del Politecnico di Torino che si occupa di controlli non distruttivi.
Dopo un weekend di benvenuto e due giorni dedicati allo studio di Ultrasuoni e Raggi X, mercoledì l’NDTeam Polito ha avuto la possibilità di mettere in pratica gli insegnamenti acquisiti nei giorni precedenti.
Di seguito alcune testimonianze degli studenti sulle loro impressioni:
“Per noi è stato finalmente bello vedere qualcosa di pratico, sul campo, appoggiato dalla parte teorica che ci è stata introdotta dai vostri collaboratori, i quali sono stati molto bravi a rispondere a tutte le nostre domande.
Mi piacerebbe continuare ad applicarmi, una volta uscita da Politecnico, a questo campo.“
Eleonora Fontò, CdL Magistrale in Ingegneria Elettrica
“L’argomento che più mi ha colpito sono stati gli Ultrasuoni, in particolar modo tutto ciò che riguarda il controllo e la revisione in ambito ferroviario.
Per quanto concerne i Raggi X ho riscontrato molto interesse per la creazione del vuoto all’interno del tubo radiogeno.
Un altro particolare che voglio sottolineare di questa azienda meravigliosa, quale è Gilardoni, è la multidisciplinarietà, che abbiamo potuto riscontrare all’interno di questo nostro percorso, nelle personalità dei docenti, poiché il ventaglio di opportunità offerto da questa azienda è ampio al punto da poter offrire un posto a neolaureati e persone interessate all’ambito delle prove non distruttive provenienti da qualsiasi tipo di specializzazione universitaria.”
Stefano Demichelis, CdL Magistrale in Ingegneria Meccanica
“Sorprendentemente, visto il mio percorso di studi, ho trovato molto interessanti i Controlli non distruttivi con gli Ultrasuoni, soprattutto quando siamo scesi nell’ambito delle macchine e abbiamo potuto toccare con mano quello che viene fatto in questa bellissima azienda.
Sono rimasta molto sorpresa dalle presentazioni di questi ragazzi che sono venuti a parlare con noi.
La cosa più interessante è stata vedere effettivamente con i nostri occhi le macchine e i processi che sono dietro a tutte le prove non distruttive, perché un conto è vedere le cose con un approccio più accademico, quindi attraverso delle slide e degli interventi di tecnici formati, un altro conto è riuscire a vedere proprio concretamente la realizzazione di tutto quello che poi noi studiamo solamente a livello teorico.
Questo è stato uno step molto importante per noi perché ovviamente a livello accademico ci si ferma allo step teorico e non si riesce poi effettivamente a concretizzare quello che studiamo.“
Margherita Severino, CdL Magistrale in Ingegneria Elettrica