Gilardoni, leader nella fabbricazione di sistemi per controlli non distruttivi, prosegue nell’opera di diffusione della cultura dei controlli non distruttivi.
In quest’ambito, partecipa con il CICPND e AIPnD a un programma per l’utilizzo delle tecniche tomografiche impiegate nei settori più disparati: energia, materiali avanzati, trasporti e salvaguardia del patrimonio artistico.
Il 30 marzo un folto gruppo di giovani laureati dell’Università di Cassino e tecnici industriali hanno visitato il Laboratorio Materiali e Processi Chimico-Fisici della Divisione Tecnologie e processi dei materiali per la sostenibilità del Centro di Ricerche ENEA Casaccia, Roma. Il laboratorio, su menzionato, ha acquisito un tomografo multifunzione customizzato per esigenze di ricerca nei settori aeronautici, aerospaziali, energetici e nello sviluppo e qualificazione delle tecniche di Additive Manufacturing, all’interno della Infrastruttura Aperta MAIA, co-finanziata da Regione Lazio ed ENEA per l’utilizzo di materiali in polvere da destinare alla emergente tecnologia della stampa 3D di componenti a geometria complessa.
Una cabina tomografica per il Centro Ricerche ENEA
Avendo il compito di analizzare componenti molto differenti in termini di geometria e materiali, il tomografo è stato dotato di un tubo radiogeno principale con tensione sino a 450 kV per i componenti a maggiore spessore e di un microfuoco da 150 kV utilizzabile su componenti a minore spessore e minore densità ma in grado di identificare difetti più piccoli. Completano l’apparato un sistema di rilevazione a pannello ed un array lineare di diodi che possono essere utilizzati, in funzione delle esigenze, con entrambi gli emettitori grazie ai 7 gradi di libertà di movimentazione relativa fra emettitore, rilevatore e parte da controllare.
Sinergia tra centri di ricerca e industria
I tecnici G. Barbieri, A. Tatì, M. Moncada hanno illustrato l’impiego della tomografia computerizzata per le analisi non distruttive su componenti provenienti da industrie aeronautiche ed energetiche come, ad esempio, alcuni elementi del reattore a fusione ITER, componenti realizzati mediante Additive Manufacturing (AM).
Gli studenti hanno potuto vedere tutte le fasi operative: preparazione dei componenti da ispezionare, allestimento del sistema, fase di acquisizione e ricostruzione delle immagini tomografiche e loro analisi.
La visita ha consentito di visionare anche le apparecchiature per la realizzazione di componenti per AM e un microscopio elettronico per analisi microstrutturali in dotazione all’ENEA.
L’incontro tra industria e centri di ricerca è fondamento per la crescita del paese, Gilardoni pone questa filosofia come principio ispirante la sua politica di industria moderna e aperta alle esigenze sempre più complesse e intersettoriali del mondo.