Indagini tomografiche con impianti Gilardoni su un possibile Leonardesco a Lecco

Ritratto di Lecco


Il Ritratto di Lecco è un disegno a sanguigna su carta preparata rossa/rosata di autore ignoto di ambito leonardesco, databile tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, conservato in una collezione privata in Lombardia.
Il disegno, raffigurante un volto di Cristo, è stato considerato tra le possibili opere di ambito leonardesco alla fine del 2019, dopo essere entrato in possesso della famiglia Gallo-Mazzoleni.
Nel corso di questi anni sono stati eseguiti diversi studi, sia di carattere chimico per quanto riguarda il supporto, sia dal punto di vista fisico per la composizione dei pigmenti e per la tecnica esecutiva utilizzata dall’artista. L’esito degli studi condotti fanno sì che l’opera possa essere attribuita a Leonardo da Vinci.

Stato di conservazione

Ad un’analisi in luce radente si evidenziano diverse pieghe e deformazioni.
Sono presenti pieghe con andamento rettilineo nei pressi dei bordi del foglio, a ca 1,5 cm di distanza dagli stessi; si tratta probabilmente delle impronte lasciate da una cornice. Deformazioni del supporto si riscontrano anche nelle altre zone della superficie, soprattutto nella parte inferiore del foglio.

Analisi diagnostiche

maggio 2021:

Le indagini diagnostiche (sia di natura invasiva che non invasive) hanno confermato l’autenticità dell’opera e una datazione di quest’ultima a cavallo tra il XV e XVI secolo. Proseguono gli studi e le indagini sul volto a sanguigna, il quale per molti studiosi sembrerebbe avere le sembianze di Leonardo da Vinci da adulto.
Sono sempre di più gli spunti e gli indizi che, quanto meno, fanno risalire il dipinto all’epoca nella quale visse Leonardo.
Un primo studio (maggio 2021) condotto da alcuni esperti di una società legata all’Università di Camerino ha evidenziato diverse chiavi che portano in questa direzione.
Per la carta sulla quale il volto è stato dipinto viene ipotizzata una datazione alla fine del 1300. Composta da lino e cotone, di fabbricazione artigianale è del tutto simile a quella impiegata nel celebre autoritratto vinciano.

METODI

ANALISI DELLE FIBRE MEDIANTE MICROSCOPIA OTTICA

Dal foglio sono stati prelevati due micro-campioni che, in laboratorio sono stati osservati mediante STEREOMICROSCOPIO E MICROSCOPIO BIOLOGICO allo scopo di caratterizzare le FIBRE.
Allo stereomicroscopio le fibre appaiono bianche; non sono state individuate fibre colorate. Lo spessore delle fibre varie da ca. 15 a 30 micron. La maggior parte delle fibre sono risultate essere di cotone, rilevata anche la presenza di fibre di lino.

FLUORESCENZA A RAGGI X – XRF

maggio 2021:

Lo spettrometro è stato assemblato presso l’Officina del Centro Servizi Tecnici dell’Università di Camerino nel 2015 ed è costituito dalla sorgente compatta di raggi X Mini- X della Ampteck (anodo in argento) e da un rivelatore a stato solido Si-PIN raffreddato termo-elettricamente, modello XR-100CR della Ampetek.
Due sottili fasci laser convergenti individuano un punto di fuoco che identifica il punto di analisi e la corretta distanza di misura.
Le condizioni di misura utilizzate per la sorgente sono V=35 kV e I=70 µA per un tempo di integrazione complessivo t= 120s.
L’area di misura ha un diametro pari a 1 mm.
Lo spettro acquisito sulla carta presenta segnali di calcio di moderata intensità. Si rilevano anche tracce di ferro, rame e zinco. Negli spettri acquisiti in corrispondenza del pigmento diventa predominante il segnale del ferro. Compare anche il segnale del titanio. La presenza del titanio può indicare che il pigmento è composto non solo dall’ematite (Fe2O3) ma anche dall’ilmenite (FeTiO3), minerale con struttura siile all’ematite, con la quale è isomorfa.
Le tracce di ilmenite riscontrate nel pigmento sono di un minerale che in Italia si trova solo in alcune zone, quali la Valmalenco. Chi ha dipinto questa ritratto, dunque, sarebbe passato senza dubbio Valtellina e non fa che supportare la teoria che il genio vinciano sia legato alla città lecchese.
La presenza di calcio nella carta può essere dovuta o all’aggiunta di carche nell’impasto, oppure a trattamenti conservativi.

APPLICAZIONI

Per utilizzo in molteplici settori:

  • Automotive
  • Aerospaziale
  • Fonderie
  • Piping
  • Saldature
  • Gomma
  • Plastica
  • Elettronica
  • Ricerca
  • Reverse engeneering

 

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